12 anni fa, così da un giorno all’altro con l’aiuto di un valoroso complice e di un mutuo da pagare mensilmente, dopo piú di 30 anni di vera e propria “dipendenza”.
La prima alle scuole superiori, cosí in compagnia. Dai, prova un tiro soltanto. E fu “amore”!
La sigaretta era condivisione, rilassamento, concentrazione, socializzazione. Lei mi capiva, non dava consigli e non giudicava ma era comunque lí vicino, silenziosa e discreta. Mi piaceva permettere il volo a quelle volute bianche che a seconda del tempo prendevano direzioni bizzarre e fantasiose. Solo io e lei. Amica inseparabile per strada, al volante, dopo i pasti, dopo i caffé.. dopo qualunque cosa potesse servire da scusa per accenderne ancora una. L’ultima la sera prima del sonno notturno, con la fatica e la consapevolezza che quelle otto ore di distanza sarebbero passate velocemente. Ci saremmo reincontrate la mattina successiva. per amarci ancora.
Smettere é stato fin troppo facile, un po’ per amore e un po’ per dovere, posticipando l’accensione della sigaretta successiva chissá a quando, forse all’infinito.
Fiera della mia impresa, ho ricevuto l’ammirazione e i complimenti di molti a loro volta incapaci di smettere. Ma si sa che la vita cambia e ci cambia e ora dopo quasi dodici anni mi trovo a dover nuovamente combattere contro la mia volontá e la mia voglia di non puzzare più di posacenere. Cos’é successo? Non lo so. Forse é solo la mancanza di qualcuno che mi ascolti senza giudizi e senza pregiudizi, come farebbe lei, lasciandomi in dono la sua cenere e la sua quieta e silenziosa comprensione.